Descrizione
Procedura per individazione alunni con bisogni educativi speciali BESClick to collapse
Premesso che nella definizione di BES (bisogni educativi speciali) rientrano le seguenti categorie:
- Disabilità
- Disturbi evolutivi specifici: disturbi dell’apprendimento, deficit del linguaggio, deficit delle abilità non verbali, deficit delle coordinazione motoria, deficit dell’attenzione e dell’iperattività
- Svantaggio socio-economico, linguistico, culturale, economico
la Direttiva Ministeriale del 27/12/12 “Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”punta l’attenzione sulla necessità di analizzare i bisogni di ogni alunno ed estende il diritto di tutti gli alunni in difficoltà alla personalizzazione dell’apprendimento nella direzione di una presa in carico complessiva e inclusiva di tutti gli alunni, rimuovendo gli ostacoli nei percorsi di apprendimento e modulando gli apprendimenti di ogni alunno nell’ottica di una scuola sempre più inclusiva.
Fermo restando l’obbligo di presentazione delle certificazioni per l’esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA), è compito dei Consigli di classe, sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche, indicare in quali altri casi, non ricadenti nei disturbi clinicamente riscontrabili, sia opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative e dispensative previste dalle Linee guida allegate alla legge 170/2010 formalizzati nel Piano didattico educativo (PDP).
Il Piano Didattico Personalizzato (PDP) è uno strumento che nasce per gli studenti con DSA, citato all’interno della legge 170/2010 e delle linee guida in essa allegate.
Questo strumento esplicita la programmazione didattica personalizzata che tiene conto delle specificità segnalate nella diagnosi di DSA. E’ un documento che compila la scuola, ma rappresenta un patto d’intesa fra docenti, famiglia e istituzioni socio-sanitarie nel quale devono essere individuati e definiti gli interventi didattici individualizzati e personalizzati, gli strumenti compensativi e le misure dispensative che servono all’alunno per raggiungere in autonomia e serenità il successo scolastico.
L’ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health) è la classificazione del funzionamento, disabilità e della salute promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
Si tratta di un linguaggio standard e unificato, utile come modello di riferimento per la descrizione della salute e degli stati a essa correlati, e che facilitando la comunicazione tra professionalità ed esperienze diverse agenti sullo stesso campo, può nel medesimo tempo promuovere nuovi orizzonti di ricerca. (Approfondimenti)
La famiglia delle classificazioni internazionali dell’O.M.S. fornisce un modello di riferimento che consente di codificare un’ampia gamma di informazioni relative alla salute, attraverso l’uso di un linguaggio standard in tutto il mondo e tra le varie scienze e discipline.
L’ICF non è una classificazione delle persone: è una classificazione delle caratteristiche della salute delle persone all’interno del contesto delle loro situazioni di vita individuali e degli impatti ambientali.